Il post-condizionamento ischemico consiste di brevi occlusioni coronariche all’inizio della riperfusione dopo l’ischemia del miocardio. Questa procedura protegge il cuore dal danno da ischemia e riperfusione. Utilizzando preparati di cuore perfuso di ratto si e’ potuto dimostrare che il post-condizionamento sia addirittura piu’ efficace del pre-condizionamento ischemico nel proteggere il cuore dalle lesione ischemiche. Inoltre, il meccanismo protettivo del post-condizionamento e’ completamente mediato dal GMPc, mentre l’attivita’ NOS riveste solamente un ruolo parziale.
Durante l’intervento di rivascolarizzazione coronarica in pazienti con infarto acuto del miocardio puo’ essere necessario somministrare agenti inotropi per compensare la severa disfunzione ventricolare sinistra. Alcuni di questi farmaci possono talvolta essere responsabili di un peggioramento di un’ischemia miocardica o dell’insorgenza di aritmie maligne. Lo studio eseguito su un nuovo farmaco sensibilizzatore del calcio ha mostrato un suo minimo effetto sulla richiesta miocardica di ossigeno e una migliore tolleranza nei pazienti con cardiopatia ischemica.
Un’altra linea di ricerca ha evidenziato che la proteina ABCA1, appartenente alla famiglia delle proteine trasportatrici che utilizzano ATP, mostra proprieta’ anti-aterosclerotiche grazie alla promozione dell’efflusso di lipidi dalle cellule periferiche o mediante formazione di HDL a livello epatico. Il trattamento con statine provoca un significativo e dose-dipendente aumento dell’efflusso di colesterolo mediato da ABCA1 in una linea cellulare mentre nei macrofagi risulta inattiva.