Nel periodo compreso tra il 17 e il 28 dicembre 2018, l’Istituto Nazionale per le Ricerche Cardiovascolari (INRC), in accordo con Farmacap (Azienda Speciale Farmasociosanitaria Capitolina) e il Dipartimento delle Politiche Sociali di Roma Capitale, ha effettuato, uno screening cardiovascolare rivolto alla popolazione dei centri sociali anziani presenti in tutti i municipi capitolini.
La finalità dell’iniziativa è stata quella di fornire ai cittadini una valutazione cardiologica globale volta non solo ad identificare la presenza di fattori di rischio cardiovascolari, ma soprattutto a porre diagnosi di aritmie cardiache frequenti nella popolazione più anziana che, purtroppo, nei soggetti asintomatici possono rimanere sconosciute e, quindi, non trattate, generando delle complicanze.
Il progetto ha permesso di sensibilizzare i cittadini sull’importanza della prevenzione cardiovascolare, considerato che le malattie cardiovascolari costituiscono tuttora la prima causa di morte nel mondo. Lo screening ha contribuito ad effettuare prevenzione su tutti i livelli: prevenzione primaria, identificando i fattori di rischio che contribuiscono allo sviluppo delle patologie cardiache; prevenzione secondaria, diagnosticando patologie non note, in modo da poter intervenire quanto prima riducendo le complicanze correlate; prevenzione terziaria, attraverso la valutazione clinica dello status di malattie croniche già note.
Nello specifico, il progetto ha coinvolto 513 persone di età superiore ai 60 anni. Ogni paziente è stato sottoposto ad una valutazione cardiologica completa, comprendente l’anamnesi, l’esame obiettivo, la misurazione della pressione arteriosa e della saturazione di ossigeno. Inoltre, al fine di identificare la presenza di aritmie, come la fibrillazione atriale, sono stati utilizzati dei presidi di ultima generazione che generano un ECG ad una derivazione che indica automaticamente la presenza di aritmie attraverso un segnale luminoso.
I dispositivi sono molto semplici da utilizzare, basta impugnare i manici e inizia la registrazione dell’ECG. Dopo solo un minuto verrà visualizzato il risultato: il led rosso indica che è stata rilevata FA, il led verde indica FA non rilevata, con una sensibilità clinicamente provata del 100% e una specificità del 95,7%.
- La popolazione esaminata comprende per il 41% uomini e per il 59% donne, con un’età media di 74 anni
- il 60% ha riferito ipertensione arteriosa, di cui il 100% in terapia farmacologica;
- il 13% ha riferito diabete mellito di II tipo;
- il 42% ha riferito dislipidemia;
- tra di essi il 70% in terapia farmacologica con statine;
- il 46% ha riferito abitudine tabagica;
- il 28% ha riferito familiarità per malattie cardiovascolari;
- il 10% ha riferito pregressi eventi cardio-cerebrovascolari;
- il 3% ha riferito fibrillazione atriale in terapia anticoagulante e antiaritmica.Sulla base degli esami strumentali da noi effettuati è stato rilevato che:
- il 22% ha presentato valori pressori non controllati.
- il 100% ha presentato una saturazione d’ossigeno soddisfacente;
- il 5% ha presentato aritmie al test eseguito con il manubrio-ECG; l’elettrocardiogramma a 12 derivazioni eseguito a questi pazienti ha evidenziato un caso di fibrillazione atriale non nota in anamnesi. A tale paziente è stato consigliato di effettuare una visita cardiologica in breve tempo al fine di ottimizzare la terapia medica. Gli altri hanno mostrato fibrillazione atriale già nota in anamnesi a frequenza ventricolare media controllata ed extrasistolia.
Il successo di questa iniziativa testimonia l’importanza di promuovere un’interazione fruttuosa tra il mondo medico e i cittadini, favorendo la cultura della prevenzione cardiovascolare.
Infatti, grazie a questo screening, sono state diagnosticate aritmie ad alcuni pazienti che non sapevano di esserne affetti. Altri soggetti, invece, già sottoposti cronicamente a terapia cardiologica, hanno mostrato dei valori di pressione arteriosa non adeguatamente controllata. Si auspica una prosecuzione del progetto, al fine di estendere il programma di screening ad un maggior numero di partecipanti.
Prof Francesco Fedele
Presidente INRC